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lunedì 22 febbraio 2010

Ferdinando Vigiani e Soficoop Assolti!

SofiCoop e Ferdinando Vigiani assolti con formula piena!

Assolti Ferdinando Vigiani e gli altri amministratori della SO.FI.COOP. La società estranea ai fatti.L’ex Presidente: "a volte è più giusto difendersi dal processo che nel processo"

In una nota diramata oggi la SO.FI.COOP. soc. coop. comunica a tutte le oltre 80 cooperative associate che – in sede di giudizio con rito abbreviato – il Tribunale di Bari, ha emesso la seguente sentenza:

Assoluzione con formula piena dall’accusa di associazione mafiosa per l’ex presidente di SO.FI.COOP Ferdinando Vigiani.

Assoluzione con formula piena da ogni imputazione per gli amministratori Rigido, De Vincentiis e Madeo. Assoluzione con formula piena da ogni capo d’imputazione per l’ex vice capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico Luciano Marranghello. Accoglimento della richiesta di patteggiamento dello stesso Vigiani di un anno e undici mesi per le imputazioni minori, con pena sospesa e senza alcuna inibizione dai pubblici uffici. Accoglimento della richiesta di patteggiamento dell’ex direttore Paola Di Renzo di undici mesi, con pena sospesa, senza alcuna inibizione dai pubblici uffici e con il mantenimento dei requisiti di onorabilità previsti dalla legge.

Nel comunicato si fa notare come la sentenza confermi la totale estraneità, ai reati contestati nel procedimento, della SO.FI.COOP. soc.coop., che, del resto, non risulta essere mai stata indagata.Viene riportata, infine, una dichiarazione dell’ex presidente Ferdinando Vigiani il quale, evidenziando con soddisfazione come l’esiguità della pena patteggiata da lui stesso e dalla Di Renzo sia la dimostrazione che, tanto il pubblico ministero, quanto il giudice hanno ritenuto attendibili i contenuti degli interrogatori, precisa che:

La scelta del patteggiamento non costituisce in alcun modo un’ammissione di colpa, essendo convinto che – nel caso avessi scelto il rito ordinario – avrei potuto agevolmente dimostrare nel dibattimento la mia totale estraneità ad ogni tipo di reato ipotizzato dall’accusa e ne sarei uscito, insieme alla Di Renzo, assolto con formula piena.

La scelta del patteggiamento trova origine dalla mia ancor più profonda convinzione che la suddetta sentenza di assoluzione non sarebbe intervenuta prima di alcuni lunghi anni nei quali mi sarei portato dietro il fardello di accuse infamanti, oltre a inevitabili gravi problemi di natura economica, psicologica e fisica per la mia persona e per la mia famiglia ed avrei assistito, con tutta probabilità, alla fine di una azienda cui ho dedicato buona parte della mia vita ed a ricadute pesanti sulle cooperative partecipate, sui soci e le loro famiglie.

La soddisfazione morale di un’assoluzione piena dopo molti anni – conclude il virgolettato – per me non vale un prezzo tanto alto: a volte è più giusto difendersi dal processo che nel processo.

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